I fondamenti dell’agricoltura biodinamica

  1. Il terreno su cui crescono le piante deve essere “vivificato”; la sostanza che rende il suolo vivente è l’humus che deriva da una particolare trasformazione della sostanza organica ad opera dei microrganismi del suolo; Le piante crescono grazie alle forze e alle sostanze viventi del terreno influenzate dalle forze provenienti dal cosmo vicino e lontano; le sostanze morte (minerali) affinché diano origine a prodotti agricoli adatti alla nutrizione fisica e spirituale dell’uomo vanno “vivificate”.
  2. Le piante che crescono i un suolo “vitale” non si ammalano o si ammalano in misura molto minore rispetto a quelle che crescono in un suolo avvelenato dai concimi chimici dai diserbi e da pratiche agronomiche non rispettose del suolo stesso “se non tutte numerose malattie delle piante possono venire eliminate con una razionale preparazione del concime, purchè si proceda giustamente” (R. Steiner).
  3. I preparati biodinamici descritti da Steiner sono il grande aiuto che la biodinamica offre per la vivificazione del suolo e per la condensazione delle qualità organolettiche e salutari nelle produzioni agricole; ed il loro utilizzo in maniera precisa e convinta è fondamentale per l’ottenimento delle produzioni adatte all’uomo.
  4. L’agricoltore deve avere l’obiettivo di produrre alimenti di grande qualità intesa non nella accezione corrente (contenuto di vitamine, proteine, carboidrati ecc.) ma in una accezione più ampia che comprende la nutrizione spirituale e animica dell’uomo. Oggi sono estremamente attuali studi scientifici che hanno iniziato a dimostrare il legame strettissimo che esiste fra qualità dell’alimentazione e incidenza delle malattie nell’uomo.
  5. L’azienda agricola deve tendere ad essere un organismo “conchiuso in se stesso”, cioè in grado di trovare al proprio interno tutto ciò che serve per la crescita delle piante senza dovere ricorrere ad input esterni; già Steiner durante le sue conferenze era cosciente che sarebbe stato impossibile ottenere aziende a ciclo chiuso e suggerisce che importante sia la tendenza a questo.
  6. L’azienda agricola va considerata come un corpo vivente composta da organi (la stalla, il frutteto, l’orto, i pascoli, le zone umide, stagni, laghetti ecc.) che collaborando insieme generano le forze per l’ottenimento delle produzioni di massima qualità.
  7. L’uomo deve stimolare le forze che attivano i processi della natura più che preoccuparsi delle sostanze (che la natura è in grado si produrre anche da sola); questo spiega sia i dosaggi praticamente omeopatici dell’utilizzo dei preparati biodinamici sia il processo di dinamizzazione che utilizza l’acqua come veicolo di forze.